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In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come scegliere il migliore portaposate per le proprie esigenze.
Scegliere delle posate non è certo un’impresa facile da portare a termine. Non tutti sanno, però, che una giusta dose di impegno è richiesta anche dai portaposate. Ovviamente non si tratta di un’attività ugualmente complessa e ricca di sfaccettature ma, come spesso accade, ciò che riteniamo più semplice a prima vista ha risvolti inaspettati.
Come Scegliere un Portaposate
Prima di introdurci nei particolari per arrivare a una scelta consapevole dell’oggetto e, soprattutto, all’individuazione delle proprie necessità, iniziamo con il descrivere ciò di cui stiamo parlando. Con portaposate si definisce, in modo particolare una struttura esterna da inserire all’interno dei cassetti della cucina. Questa è divisa in scomparti dalle grandezze diverse, dove collocare con ordine forchette, coltelli, cucchiai e cucchiaini.
In questo modo, dividendo ogni elemento per genere e appartenenza, sarà semplice trovare ciò che state cercando velocemente. Certo, è vero che questo vantaggio si ottiene e ha degli effetti a lungo termine sempre che si riesca a mantenere un certo ordine nel vostro portaposate.
Nel caso, poi, aveste l’esigenza di tenere a portata di mano le posate che si usano tutti i giorni per cucinare e apparecchiare la tavola di famiglia, il portaposate assume tutto un altro tipo di forma. Si tratta di un semplice contenitore circolare che si sviluppa in altezza per sostenere tutta la lunghezza delle posate. In questo caso, visto soprattutto il poco spazio occupato, è possibile tenere questo oggetto sul piano di lavoro della cucina per averlo, come detto prima, sempre a portata di mano. Soprattutto questo modello, dunque, si è trasformato in un vero e proprio elemento di arredo, grazie al quale è possibile personalizzare l’ambiente. Non poche ditte produttrici di casalinghi, infatti, hanno messo in commercio diversi modelli realizzati in acciaio inox o, per esempio, in plastica lavorata con un design semplice. Per finire, poi, questo variegato e imprevedibilmente popolato universo, è composto anche da portaposate in stoffa. Questi, solitamente realizzati in fantasie allegre o delicate, sono arricchiti da bordi in pizzo e appesi. Più che altro, infatti, sono utilizzati in caso si debba affrontare un’evidente mancanza di spazio. Inoltre, se siete delle esperte di ago e filo, potrebbe rappresentare anche un’idea regalo perfetta. Per non parlare dei diversi modelli, che potete realizzare per la vostra cucina e con cui potete dare il cambio a quello già utilizzato. Infatti, trattandosi di un portaposate realizzato in un materiale comunque delicato, dovrete lavarlo spesso a mano o in lavatrice, per garantire la pulizia delle vostre posate. Come unica accortezza, è necessario ricordare di riporre le posate sempre asciutte per evitare di bagnare e rovinare il vostro portaposate in stoffa.
Ecco, dunque, che scegliere questo piccolo oggetto richiede una giusta dose del proprio tempo dovendo, in alcuni casi, adeguarsi allo stile della cucina dove farà bella mostra di se. Per portare a termine la selezione migliore, però, è opportuno fare una successiva distinzione secondo il materiale utilizzato. Tra i portaposate più comuni è possibile trovare quelli in plastica. In modo particolare, sia che vengano riposti nel cassetto o che debbano essere messi in bella vista, questi rappresentano una delle scelte migliori. Il loro punto di forza è l’attenzione all’aspetto economico che bene si abbina con una buona resistenza del prodotto. Ovviamente anche la plastica è soggetta a deterioramento e frattura da cadute. Basta, però, prestare un attenzione per evitare questi piccoli imprevisti. Nel complesso, poi, la plastica è sicuramente il materiale che meglio garantisce pulizia sia del contenuto che del contenitore stesso. Per questo, infatti, basta utilizzare una pizzetta bagnata e del semplice detergente usato per i piatti. Importante, invece, è l’asciugatura, che si consiglia essere accurata soprattutto nei modelli cilindrici, per evitare fastidiosi ristagni.
Se la plastica è il materiale più utilizzato, il legno è il più nobile. Questo, infatti, da un forte senso di solidità e, quindi, anche di longevità del prodotto. Unico limite è la porosità della superficie stessa che potrebbe tendere a assorbire troppo facilmente acqua e umidità. Oltre a richiedere maggiore attenzione per la pulizia e l’igiene del prodotto. Se, nonostante questo, avete comunque di investire una cifra più elevata, tenete comunque presenta che esistono dei portaposate di legno lavorati con dei prodotti speciali e atossici, in grado di renderli repellenti all’acqua. Prima di chiudere la parte sui diversi materiali, però, dobbiamo ricordare anche due elementi meno utilizzati ma ugualmente di grande effetto. Ci riferiamo alla raffia intrecciata con la stessa tecnica utilizzata per i cesti e l’intramontabile ceramica. Nel primo caso, questo materiale naturale trova la sua applicazione migliore nella realizzazione dei portaposate esterni. Questi traggono grande fascino soprattutto dalla bellezza grezza dei suoi intrecci. In un periodo, poi, in cui si presta molta attenzione a tutto ciò che riporta alla natura, questo tipo di materiale potrebbe essere la scelta migliore. Ultima, ma non meno interessante, è la ceramica. Questa, ovviamente, presenta sul problema non indifferente della fragilità. Effettivamente, posto sul piano di lavoro di una cucina, ci sono ottime probabilità che un portaposate realizzato in ceramica finisca i suoi giorni in mille pezzi sul pavimento. Risulta essere vero che, se realizzato con il materiale più fine d dipinto a mano, questo potrebbe diventare un oggetto ornamentale da esporre su una tavola alternativa, dove gli invitati sono spinti a servirsi da soli delle posate necessarie.
Per il momento, però, abbiamo fatto riferimento solo e esclusivamente alle posate destinate a un utilizzo quotidiano. Vediamo come ci si deve comportare, invece, nel caso di un servizio più prezioso. Iniziamo con l’ipotizzare una situazione. Avete ricevuto un servizio completo di posate d’argento che, però, non avete avuto ancora l’occasione di utilizzare. Finalmente, dopo tanto aspettare, avete deciso di organizzare una cena elegante con una tavola altrettanto di classe. Il problema, se tale si può chiamare, si presenta al termine della cena, ossia quando si dovrà riporre il tutto. A questo punto, è possibile sistemarle in un normale portaposate da cassetto. Ovviamente ognuno è libero di fare ciò che desidera e che meglio si adatta alle proprie abitudini ma, parlando di posate d’argento è sicuramente meglio riporre il tutto nell’apposita valigia con cui sono state regalate o acquistate. Anche in questo senso, dunque, ci troviamo di fronte ad un portaposate, anche se di categoria diversa. Il contenitore, infatti, oltre ad essere rigido come una normale ventiquattro ore, ha un interno interamente rivestito di stoffa con cui sono definiti anche i diversi scomparti dove inserire le vostre posate. Questo ambiente interno tanto delicato, infatti, permette di mantenere al meglio la qualità del suo contenuto, oltre alla brillantezza che si deve a una posata in argento o in acciaio inossidabile.
Seguendo le indicazioni proposte in questa guida è possibile scegliere il migliore portaposate in modo semplice e veloce.
Portaposate più Venduti Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei modelli più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
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Ultimo aggiornamento 2024-11-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API