Indice
Prefabbricate o realizzate su misura, le verande possono servire come locale in più o per ampliare un ambiente. Con struttura in legno, alluminio o Pvc, sono affidabili sia per la stabilità sia per la tenuta termica. Per poterle installare occorre presentare domanda in Comune e ottenere l’autorizzazione.
Quale veranda
La forma. Quadrata, rettangolare, a padiglione pentagonale, esagonale, o a “elle”, la veranda è costituita da un’intelaiatura di montanti verticali portanti tra i quali vanno inserite le vetrate, apribili o fisse, oppure delle pareti (pannelli di tamponamento). I montanti, prefabbricati o realizzati su progetto, vanno disposti a una distanza variabile da cm 70/80 a cm 150/180. Da questo dipendono grandezza e forma della costruzione. Per garantire la sicurezza statica, sul terreno vanno fissati su una fondazione in cemento armato profonda circa 80/100 cm; se sui terrazzi alla soletta.
La copertura. Dalla forma e dalle dimensioni della veranda dipende ovviamente quella del tetto. Può essere inclinato solo da un lato (tetto a una falda), a doppio spiovente o a padiglione, con due o più spioventi. Con struttura in alluminio o legno, può essere trasparente (lastre di vetro o pannelli di policarbonato). Oppure può avere un vero tetto di tegole, isolato internamente con materiale coibente e rifinita con cartongesso o perline di abete.
I prezzi vengono forniti solo su preventivo e vengono calcolati tenendo conto di molte variabili: dimensioni, forma, materiali, spessori e finiture.
Materiali per la struttura
Per costruire l’ossatura portante di una veranda si utilizzano generalmente materiali idonei a garantire resistenza, leggerezza e isolamento termico. E per ridurre al minimo le esigenze di manutenzione.
Pvc, Versatile e affidabile, questo materiale resiste bene alle variazioni climatiche e ambientali, con una buona resa in condizioni opposte di freddo e di caldo. Non si deteriora, è altamente isolante, la struttura della veranda non necessiterà perciò di alcuna manutenzione. Lo si utilizza solitamente nel colore bianco ma lo si può trovare anche nelle tonalità mogano, ciliegio e altre. Ha in genere costi inferiori rispetto agli altri materiali.
Legno, risulta essere indicato per realizzazioni di forma e design tradizionale, perché crea un effetto caldo e naturale. Si presta a progetti di verande su misura, ma è senza dubbio una scelta più costosa rispetto agli altri materiali. Necessita di alcuni interventi periodici di manutenzione, anche se le moderne tinteggiature e mordenti dovrebbero assicurare una lunga durata. Nei serramenti in legno può essere incorporato qualsiasi tipo di doppio vetro.
Alluminio, Esteticamente è simile al pvc, ma ha finitura più lucida. Può essere anodizzato o verniciato. È indicato nelle situazioni in cui la robustezza è la caratteristica più richiesta. I costi sono però elevati e la capacità di isolamento ridotta. Le proprietà tecnologiche dell’alluminio consentono l’ottenimento di svariate forme e sezioni per realizzare geometrie articolate di verande. Altra caratteristica è la facilità di manutenzione: la pulizia periodica delle superfici con un semplice lavaggio è sufficiente.
Ferro, Pur essendo molto robusto, il ferro è poco resistente agli agenti atmosferici: deve essere quindi sottoposto ad un processo completo di protezione, che comprende di solito un trattamento anticorrosione, all’aria e all’acqua.
Progettare le aperture e chiusure
I pannelli di chiusura della veranda, come delle vere finestre, devono aprirsi e chiudersi con grande facilità e garantire una perfetta tenuta agli agenti atmosferici. Sono in legno lamellare impregnato (forniti anche in kit di montaggio); in alluminio preverniciato, leggero, solido e resistente alla corrosione; o in acciaio zincato rivestito in Pvc, resistente agli agenti atmosferici e isolante. L’alluminio è un conduttore termico, è indispensabile perciò che il serramento sia a “taglio termico”: i profilati con cui è costruito devono contenere un isolante per evitare che il caldo e freddo si trasmettano dall’esterno all’interno della casa. Questo evita anche la formazione della condensa.
Portefinestre. Per le verande si usano le classiche porte vetrate a battente, oppure le porte scorrevoli. Per l’apertura totale sono indicate quelle a libro, che si raccolgono lateralmente e occupano poco spazio.
Le finestre possono essere a doppia apertura: battente e ribalta, per lasciar filtrare aria dall’alto.
I profili dei serramenti devono essere robusti per montare sia vetri normali, sia vetri termici a forte spessore che garantiscono sicurezza e isolamento, sia pannelli di tamponamento isolanti in cartongesso, legno o policarbonato.
La struttura della copertura si costruisce con montanti simili a quelli usati per le pareti laterali e va progettata con estrema attenzione. Secondo la zona climatica in cui si costruisce deve avere un’inclinazione compresa tra 5 gradi e 45 gradi. La pendenza maggiore è necessaria nei luoghi freddi, per sopportare il carico della neve (disegno a destra). La portata non deve comunque essere inferiore a un carico di 60/90 kg al mq.
Scegliere la posizione migliore
Dall’esposizione della veranda dipende la temperatura interna che, nello stesso momento, può variare di 10 o 20 gradi. Questo comporta un confort diverso e può condizionare il modo di utilizzarla.
A nord è la posizione più fresca, adatta a un uso prolungato anche in estate. Poco esposta al sole, è utile anche all’edificio a cui è addossata perché ne ripara le pareti creando un’intercapedine che contribuisce all’isolamento termico. D’inverno la veranda va riscaldata.
A sud è calda e ben irraggiata dal sole. È piacevole da vivere in inverno, ma in estate è spesso troppo calda, va schermata con tende pesanti e ben ventilata.
A est si scalda al sole del primo mattino ed è fresca nelle ore del pomeriggio: è ideale per chi vuole usarla soprattutto in estate. In inverno va riscaldata.
A ovest è molto luminosa e riceve i raggi del sole pomeridiano. D’estate è calda fino a tarda sera, va protetta con tende e ventilata. In inverno si deve utilizzare un impianto di riscaldamento per scaldarla.
Ventilazione
Per ottenere una situazione di benessere climatico in una veranda, e cioè per evitare condensa e umidità, è indispensabile garantire, con qualsiasi condizione di tempo, una buona circolazione d’aria sia naturale che forzata.
Per avere all’interno una temperatura sempre confortevole soprattutto se la veranda è orientata a sud-ovest, posizione di maggior soleggiamento, non basta aprire porte e finestre, ma occorre favorire il deflusso dell’aria calda prevedendo delle aperture sul tetto. A ribalta o scorrevoli, possono essere azionate manualmente, con asta o arganello. Oppure possono essere azionate da un piccolo motore elettrico collegato a un termostato, sensibile alle variazioni di temperatura e umidità. Così, anche in nostra assenza, non si correrà il rischio di bagnare l’interno della veranda per un improvviso acquazzone.
Gli aspiratori. Per aumentare e migliorare il ricambio dell’aria è utile installare degli aspiratori comandati da un termostato direttamente sul tetto o nel punto più alto della parete verticale. Ad esempio, si potrebbe installare un aeratore con doppio sfilatoio d’aria che si installa al colmo della copertura e si mette in funzione manualmente o automaticamente.
Le griglie metalliche. Un metodo efficace per aumentare l’afflusso di aria fresca all’interno e favorire il ricambio consiste nel far installare delle piccole griglie di metallo o delle feritoie scorrevoli appena sopra lo zoccolino.
Riscaldamento
Si rende necessario il riscaldamento all’interno della veranda se il clima esterno è rigido o se l’ambiente è di dimensioni rilevanti. Può essere installato un vero e proprio riscaldamento autonomo o si può effettuare un collegamento all’impianto dell’abitazione, trattando la veranda come un’altra stanza. Qualunque scelta si faccia, occorre sempre che il sistema di riscaldamento sia dotato di un buon termostato, in modo che la temperatura interna oscilli al massimo di uno o due gradi rispetto al valore stabilito. Deve esserci inoltre un buon sistema di ventilazione: meglio se sono presenti dispositivi automatici che aprono e chiudono le finestre di sfogo quando si raggiunge una determinata temperatura interna.
Tende per le verande
Le tende offrono un’efficace protezione dall’eccessivo calore e garantiscono la privacy. All’interno della veranda la soluzione più semplice è quella di far scorrere lungo i telai della stessa tende in tessuto, con movimento manuale o elettrico: a rullo, a pacchetto o plissettate. Quelle realizzate con tessuto oscurante creano uno schermo alla luce simile a quello delle tapparelle; quelle leggermente imbottite riparano anche dal freddo. Si accostano bene a qualsiasi tipo di infisso anche le tende a lamelle orientabili (veneziane) in plastica o in legno.
Il sistema più efficace per riparare dal calore è sopra la copertura trasparente. Impedisce alla luce solare di colpire direttamente il vetro e, di conseguenza di surriscaldare l’ambiente. Perché siano efficaci le tende vanno tenute staccate dal vetro di almeno 10 cm, per far circolare l’aria. Devono essere in tessuto impermeabile o in stuoia.
Vetro
I pannelli che chiudono la veranda sono in genere realizzati in vetro temperato, materiale duro e resistenti agli urti. Perché la veranda sia a norma, occorre inoltre che i vetri siano antisfondamento per resistere a eventuali grandinate o alla caduta di oggetti dall’alto. Dal punto di vista energetico di un locale o di un ambiente in generale, è importante soffermarsi sulla scelta del vetro per la veranda in quanto proprio i vetri regolano gli scambi di calore e se scelti in modo sbagliato potrebbero essere la causa di eccessive perdite di calore dall’interno verso l’esterno o importanti apporti di calore dall’esterno verso l’interno. Si possono quindi impiegare vetri per le verande con speciali caratteristiche. Quelli riflettenti lasciano passare la luce, ma non la maggior parte dei raggi infrarossi, responsabili del riscaldamento. I vetri basso-emissivi, che trattengono il calore all’interno, sono indicati in luoghi freddi o esposti a Nord, perché permettono di ridurre al minimo il riscaldamento. Un vetro termicamente isolato ha il merito di ridurre di molto le dispersioni termiche, evitando anche il fenomeno dell’appannamento.
Normativa verande
Per la realizzazione di una veranda, le procedure da seguire per chiederne i permessi variano da Comune a Comune e possono essere illustrate dai competenti Uffici Tecnici. Prima di cominciare, bisogna chiedere un parere preventivo ad un professionista abilitato che, già sapendo o informandosi su cosa è previsto dal Regolamento edilizio e dal Piano Regolatore, deve stabilire se è possibile effettuare l’intervento e il tipo di autorizzazione da richiedere. In caso di condominio, il tecnico incaricato verifica la necessità di richiedere, oltre al permesso del comune anche il permesso dell’assemblea dei condomini dimostrando che l’intervento non cagiona un mutamento delle linee architettoniche ed estetiche dello stabile. Infatti, in base a una sentenza della Cassazione “è uno dei diritti dei condomini quello di poter controllare l’assetto e l’architettura in termini di decoro dell’edificio e di poter tutelare la proprietà comune agendo in giudizio” (Cass., sez. Il, 27.3.1998 n. 3238). Una veranda ovvero una struttura vetrata esterna, in metallo o legno, con serramenti apribili o fissi, di altezza interna superiore a 270 cm che si integra nell’ambiente domestico, costituisce un nuovo locale autonomo e indipendente. Determina, inoltre, un aumento del volume e della superficie pavimentale utile e la modifica della facciata dell’edificio. Un intervento di questo tipo è soggetto a regime concessorio: è pertanto necessario richiedere al Comune un Permesso per costruire e aspettare il via libera dalla Commissione Edilizia. In base alla L. 28-2-1985, n. 47, art. 20, la trasformazione di uno spazio in veranda è soggetta a questo provvedimento “in quanto la veranda, dal punto di vista tecnico-giuridico, non è un manufatto destinato a soddisfare esigenze precarie e contingenti, sì da dover essere successivamente rimosso, ma implica un aumento della volumetria abitativa dell’immobile, assicurando spazio, privacy e protezione dagli agenti atmosferici. In difetto di concessione il proprietario è penalmente perseguibile”. Per snellire le procedure e ridurre i tempi di approvazione, è stata introdotta la possibilità di una SuperDia accompagnata da un progetto a firma di un tecnico abilitato, che garantisca il rispetto del Regolamento o del Piano urbanistico. Si può quindi presentare solo l’autocertificazione, anche per gli interventi più rilevanti, come la ristrutturazione edilizia e gli ampliamenti, che prima erano soggetti solo a concessione.
Quando si procede alla chiusura di un balcone
Il balcone è abbastanza ampio? Se chiuso e ben protetto può diventare un angolo gradevole da godere tutto l’anno. Le soluzioni sono molte: vetri a saliscendi o scorrevoli che si raccolgono in poco spazio, aprono grandi superfici, isolano bene, si armonizzano con l’esterno e rendono i locali interni più spaziosi e vivibili.
Dal punto di vista normativo chiudere una veranda che precedentemente era un balcone significa effettuare un tipo di intervento analogo a quello per la costruzione di altri tipi di veranda. In più, esso generalmente prevede opere atte a modificare anche in modo consistente la facciata, per cui l’opportunità di eseguirla è da valutare con scrupolo. Inoltre, se l’edificio è vincolato, perché ha un valore dal punto di vista dell’architettura esterna o dal punto di vista ambientale, occorre richiedere anche il parere del tutto preventivo alla Sovrintendenza di competenza nella zona in cui si risiede. Più specificamente, la legge dice che: “la trasformazione di un balcone o di un terrazzino circondato da muri perimetrali in veranda, mediante chiusura a mezzo di installazione di pannelli di vetro su intelaiatura metallica, non costituisce realizzazione di una pertinenza, né intervento di manutenzione straordinaria e di restauro, ma è soggetta a concessione edilizia- permesso di costruire” (Cass., Sez.III, 4.10.2006, n. 33039).
Più semplice per una serra veranda
In base alla maggior parte dei regolamenti edilizi, i vani realizzati su terrazzi e destinati a serra non si considerano superfici rilevanti ai fini del calcolo della superficie lorda di pavimento di uno spazio abitabile: a condizione che siano adibite esclusivamente al ricovero di piante e fiori, siano chiuse da pareti vetrate fisse o asportabili, non occupino più del 25% della superficie del terrazzo e abbiano un’altezza media inferiore a 240 cm e altezza massima inferiore a 270 cm. Non devono essere inoltre provvisti dei requisiti di abitabilità e deve essere esclusa la possibilità di realizzare opere o impianti, finalizzati alla permanenza di persone. Per una serra-veranda con questi requisiti basta presentare al Comune una Dia. Trascorsi 30 giorni dalla presentazione, se non ci sono osservazioni, è possibile procedere all’esecuzione dei lavori.
Verande più Vendute Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei modelli più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
.
Ultimo aggiornamento 2024-11-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API