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L’acqua della piscina è vulnerabile in quanto è soggetta all’azione di varie forme di inquinamento: i bagnanti stessi, ma anche gli alberi con le loro foglie, il vento e la polvere, possono rappresentare una minaccia alla sua limpidezza. Se è vero che il trattamento chimico e la filtrazione sono importanti per una corretta pulizia è anche vero che è importante accompagnarli e anzi agevolarli con un trattamento fisico costante, a cui provvedono robot e pulitori. I pulitori e i robot (più evoluti) sono preziosi alleati della pulizia della piscina. Sono entrambi degli apparecchi automatici in grado di muoversi liberamente nella piscina seguendo programmi di pulizia prestabiliti. I modelli più evoluti e quindi i robot sono dotati di batterie ricaricabili in sostituzione del cavo galleggiante collegato al trasformatore. Un teleradiocomando indirizza il pulitore o il robot dove risulta più necessario il suo intervento.
La filtrazione provvede per oltre l’80% al mantenimento di una buona condizione di salute dell’acqua della piscina. Il restante 20% di pulizia dell’acqua è affidato a dei robot il cui obiettivo è quello di eliminare gli inevitabili residui sul fondo della piscina, che devono essere rimossi proprio per non appesantire il lavoro del sistema di filtrazione. Questi residui possono essere rappresentati oltre che da componenti organici, anche da inquinanti di origine vegetale.
I residui organici sono dovuti a oli e creme solari che si spalmano sulla pelle prima di far ingresso in acqua. Ecco perchè la doccia prima di entrare in piscina deve diventare una buona norma per tutti i bagnanti; diventa invece obbligatoria per non intorbidare l’acqua, se si fa impiego di prodotti particolarmente grassi e oleosi. Per quanto riguarda l’inquinamento di origine vegetale bisogna tener presente che, se la piscina è in vicinanza a piante e foglie caduche, o se il solarium è tenuto anche parzialmente ad erba, tutto questo contribuisce a far cadere sulla superficie foglie, spore, fili verdi, rametti.
Occorre pertanto verificare che il pulitore sia dotato di un dispositivo che catturi gli elementi più grossolani, in modo che si eviti il loro invio al filtro. Il problema non si pone con i pulitori automatici e i robot, dotati di un proprio elemento filtrante integrato, che scongiurerà il pericolo di danni o di un sovraccarico al sistema di filtrazione.
L’importanza dell’azione preziosa dei robot per piscine è molto spesso sottovalutata; ancor più gravi sono i casi in cui il proprietario comincia ad abbandonare le operazioni di pulizia della propria piscina. Infatti dopo l’entusiasmo iniziale, che porta a dedicare fin troppo tempo ai diversi interventi, subentra un certo disinteresse. Si comincia a usare l’aspirafango con meno impegno o minor frequenza, si tralascia di usare il pulitore o il robot.
La situazione comincia a peggiorare quando non si effettua il controllo dei parametri dell’acqua con la quotidianità necessaria, anche se è sufficiente meno di mezz’ora, tutti i giorni, per ottemperare a questo dovere. Diversamente poi vengono chiamate le aziende quando, però, l’acqua presenta già problemi seri, legati per lo più a queste banali trascuratezze. Ecco che allora quando, durante la stagione estiva, se frequentate molto spesso la piscina soprattutto in compagnia, l’acqua potrebbe diventare torbida.
In questi casi è richiesta una flocculazione. Si versa quindi, la sera, un prodotto coagulante-flocculante diluito e durante la notte gli elementi in sospensione precipiteranno a poco a poco sul fondo della piscina. L’indomani mattina l’azione di un aspiratore manuale risulta essenziale per inviare allo scarico questi depositi e per non sovraccaricare il filtro. Attenzione!Non fate l’errore di impiegare un apparecchio pulitore. I depositi di cui parliamo sono troppo leggeri e il pulitore non farebbe altro che rimetterli in sospensione.
Robot manuali per piscine
Di semplice impiego e davvero economico, il robot per piscine che fa da aspiratore manuale ha un funzionamento idraulico e sfrutta l’aspirazione prodotta dalla pompa dell’impianto. Basta collegarlo allo skimmer (eventualmente dotato di “Skim Vac” o all’apposita presa, per far sì che il sistema di filtrazione provveda ad attivare la sua funzione aspirante. Il pulitore manuale è molto efficace ed è disponibile in diversi modelli a seconda del tipo di rivestimento della piscina.
Ne consigliamo l’acquisto anche se si è già in possesso di un pulitore, o di un apparecchio di pulizia automatico. Ecco in breve i pulitori più comuni
Scopa aspirante con spazzole senza elementi rotanti indicati per piscine rivestite in liner, richiedono un trattamento leggero.
Scopa aspirante con spazzole dotate di elementi rotanti, più adatta a rivestimenti duri. Le setole rigide permettono di staccare meglio le impurità che aderiscono al fondo. Va passata lentamente così da non creare turbolenza.
Scopa aspirante senza spazzole con elementi rotanti, le più comunemente utilizzate, in quanto non richiedono avvertenze (limiti di velocità), né si mostrano più indicate per determinati tipologie di rivestimenti piuttosto che altri.
I robot manuali dovrebbero essere utilizzati per le pulizie di primavera: infatti durante i primi tempi primaverili, grazie alla sua azione, il grosso accumulo di piccoli detriti viene inviato direttamente allo scarico, evitando così di sovraccaricare il filtro. L’apparecchio richiede acqua, per questo l’operazione contribuisce in maniera significativa all’apporto di acqua nuova, indispensabile al momento del riavvio della piscina.
In occasione del riposo invernale, l’acqua lasciata in vasca si è deteriorata, lasciando elementi che, accanto ai residui di prodotti chimici, vanno rimossi. Ci riferiamo a sali minerali (calcare, cloruri, manganese, ferro), che non evaporano e che alterano l’equilibrio dell’acqua.
Robot automatici per piscine
Per quanto riguarda i robot automatici, la scelta è ampia. Ogni azienda ne propone diversi modelli. Anche se si tratta di un accessorio semplice, è bene che la scelta sia ragionata e guidata dal suggerimento di un esperto. L’apparecchio deve essere adeguato al vostro impianto, al tipo di rivestimento, al volume d’acqua contenuta, al sistema di filtrazione.
In linea generale si distinguono tre famiglie di aspiratori automatici
-I pulitori che funzionano con un sistema idraulico senza compressore.
-I pulitori che funzionano con un sistema idraulico ma hanno il compressore.
-I robot pulitori elettrici.
Pulitori idraulici per piscine privi di compressore
I pulitori idraulici privi di compressore sono costituiti da una testa (la scopa), e da un tubo ad anelli. Funzionano sfruttando l’energia del sistema di filtrazione e per questo sono collegabili allo skimmer o ad un’apposita presa. Si deve compiere la scelta in base alle esigenze e alla portata della pompa dell’impianto esistente. Il riempimento progressivo del filtro e del prefiltro della pompa sarà indicato da una perdita di efficienza dell’apparecchio, fino al suo arresto completo.
Al fine di evitare, in caso di elevato inquinamento, che si riempia troppo rapidamente il cestello del prefiltro della pompa o dello skimmer, si può installare sul tubo un dispositivo “intrappola foglie”. La spazzola aspirante automatica è in genere considerata come una sorta di appendice del sistema di filtrazione. È cioè ritenuto un puliscifondo ambulante che funziona in rapporto con la filtrazione.
La sua azione è piuttosto lenta, dato che si propone di non contribuire al sollevamento delle minime particelle che deve aspirare. Nelle zone che non è in grado di raggiungere, va invece utilizzato l’aspirafango manuale, apparecchio semplice, facilmente reperibile. Un’ultima considerazione: il puliscifondo automatico è indicato per le vasche la cui superficie non vada oltre i 50-70 mq.
Pulitori idraulici per le piscine con compressore
Per poter svolgere il suo compito, questo tipo di aspiratore automatico richiede una pressione elevata. Non potendo la pompa del sistema di filtrazione della piscina fornire una pressione adeguata, l’apparecchio è dotato di un dispositivo, denominato compressore. È alimentato in acqua dal circuito di filtrazione (colonna di mandata) che invia quest’acqua sotto pressione attraverso la presa di aspirazione della vasca.
Occorre sapere che l’installazione di un compressore è incompatibile con la presenza di canalizzazioni in PVC flessibile che non potrebbero reggere simili pressioni. Solo canalizzazioni in PVC rigido risultano adeguate. Questi pulitori presentano alcuni vantaggi. Durante la loro azione lasciano allo skimmer la possibilità di svolgere la loro funzione, perché è il loro compressore a fornire la pressione necessaria, non la pompa del sistema di filtrazione.
Sono strumenti agili e rapidi e sono ottimali per piscine di lunghezza compresa tra i 12 e i 14 metri. Le loro setole flessuose si snodano in tutte le direzioni stanando la sporcizia più insidiosa e rimettendola in sospensione affinché possa essere aspirata dal sistema di filtrazione. La maggior parte di questi pulitori automatici è dotata di sacchetti o serbatoi filtranti, che evitano il riempimento eccessivo del prefiltro della pompa.
Siamo dinanzi ad apparecchi affidabili ma piuttosto sofisticati (in rapporto a quelli senza compressore), e questo determina una richiesta maggiore di assistenza tecnica per eventuale malfunzionamento.
Robot elettrici per la pulizia delle piscine
Veri e propri robot autonomi, apparecchi ancora più complessi ed efficienti, questi strumenti più comunemente “parcheggiati” in prossimità della piscina, sono numerosi e super affidabili. La scelta per il robot giusto è ampia, i modelli sono diversi per design, funzionalità e potenza, ed è quindi sempre bene rivolgersi ad aziende qualificate. Questi robot elettrici funzionano a bassa tensione (12-24 V), talvolta a batterie, totalmente indipendenti dal sistema di filtrazione della piscina.
Hanno un filtro che trattiene le impurità raccolte (alcuni hanno cartucce filtranti sostituibili), potenti spazzole rotanti che permettono di raccogliere ogni deposito sul fondo (il 99% dei residui da rimuovere si concentra appunto sul fondo vasca), sulle pareti, linea d’acqua, ingressi a spiaggia. Le loro qualità li rendono in grado di salvaguardare ogni tipologia di rivestimento della piscina, senza pericolo di danni, abrasioni, graffi. I robot vengono chiamati in tal modo proprio perchè sono apparecchi in gradi di salire, arrampicarsi, voltarsi, girare su se stessi per modificare la propria traiettoria, compiere percorsi stabiliti da chi li programma.
A consentire questo ampio raggio di possibilità è un microprocessore ovvero una centralina di programmazione. Se i più elementari dispongono di due cicli di lavaggio, uno breve e uno più lungo, i più elaborati hanno diversi programmi personalizzabili, con possibilità di scegliere tipo e durata del programma di pulizia, possibilità di autoprogrammazione (a seguito della memorizzazione delle caratteristiche morfologiche della piscina), capacità di fuoriuscire temporaneamente dall’acqua per pulire la parte emersa delle pareti per poi farvi ritorno e perfezionare più a fondo l’azione di pulizia, capacità di evitare eventuali ostacoli in acqua.
Quasi tutti i modelli hanno in dotazione un telecomando che consente di passare dalla funzione automatica a quella pilotata manualmente, rendendo ad esempio possibile il passaggio dell’apparecchio in punti particolarmente sporchi. In sintesi le loro funzioni principali sono quelle di eliminare le alghe depositate su pareti e fondo o inserite negli interstizi; pulire i depositi di grasso sulla linea dell’acqua e recuperare con regolarità sulla superficie insetti o vegetali che potrebbero intasare il cestello del filtro. Una raccomandazione prima di concludere: i robot dotati di sacco raccogli-impurità, vanno puliti con una certa frequenza, così da non compromettere la loro potenza aspirante.
Come scegliere i robot per le piscine
I pulitori e i robot automatici per la pulizia delle vostra piscina vanno scelti accuratamente, magari facendosi consigliare da aziende specializzate nel settore per la scelta dei migliori. Comunque il ventaglio di scelta resta ampio, ed allora per aiutarvi, ecco alcuni consigli e accorgimenti utili per essere certi che il vostro acquisto sia di un robot migliore rispetto ad altri. Per prima cosa il robot o il pulitore deve essere fabbricato con materiali di qualità che garantiscano robustezza e durata (esempio carenature e particolari in materiale plastico con resine stampate ad iniezione e non ottenuti da lastre termoformate), con acciai inox di qualità.
Un altro dato importante è quello che si riferisce alla filtrazione (questa deve avvenire in maniera sottile) e ai dati della porosità indicata (dovremmo accertarci che siano veritieri). Per quanto riguarda l’elemento deputato alla filtrazione deve essere in tessuto felpato di un certo spessore in modo che le impurità restino trattenute a più livelli in un volume e non si distribuiscano solamente su una superficie. Il robot o il pulitore inoltre, deve essere in grado di pulire la piscina cui è destinato in tempi rapidi senza sprecare troppo tempo sulle pareti verticali.
Prima dell’acquisto bisogna valutare gli anni di garanzia e ancor di più la presenza di una rete affidabile di assistenza tecnica. Nel caso della garanzia offerta per l’apparecchio, questa non deve presentare limitazioni di numero di ore di funzionamento o di accensioni. Soffermandoci invece, sulle caratteristiche tecniche del robot o del pulitore dovrebbe avere a disposizione programmi specifici di pulizia in caso di necessità particolari (ad esempio dopo temporali violenti o caduta di pollini, sfioriture, semi di betulle ecc.).
Non meno importante è un’interfaccia di facile comprensione e utilizzo per la gestione dello stesso apparecchio. Per gli apparecchi più sofisticati dotati di telecomando (stiamo parlando di robot elettrici), questo non deve essere vincolato al carrello o all’alimentatore per poter guidare il robot da qualsiasi punto intorno alla vasca senza essere condizionati da riflessi o eventuali ostacoli. E per finire il pulitore deve essere in grado di autoprogrammarsi senza richiedere nuove impostazioni ad ogni ciclo e deve essere facilmente estraibile dall’acqua e trasportabile.
Infine un’occhio particolare va riservato al rapporto qualità prezzo. Un robot che deve lavorare sott’acqua, per essere affidabile, deve avere alle spalle un grande team di progettazione, un’accurata e lunga sperimentazione in tutti i tipi di condizioni ed un’azienda solida che all’occorrenza, prima di uscire sul mercato con un nuovo modello, deve essere in grado di abbandonare particolari anche molto costosi se questi si rivelassero non sufficientemente “universali” nelle varie tipologie di piscine. In realtà, contro ogni tentazione, dovreste pensare al fatto che un prezzo troppo basso è spesso indice di un prodotto dall’affidabilità “poco verificata” e non rappresenta un investimento.
Robot per Piscina più Venduti
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei modelli più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
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Ultimo aggiornamento 2024-11-05 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API