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In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come scegliere il migliore misuratore di consumi di energia elettrica per le proprie esigenze.
Ogni apparecchio elettrico riporta in targhetta la potenza, che indica il suo consumo, al massimo dell’utilizzo. Ciò significa che se ogni dispositivo venisse usato nel pieno delle sue potenzialità, questo indice sarebbe più che sufficiente per calcolarne il consumo. Considerando infatti che la potenza viene espressa in kW/h, se volessimo calcolare il consumo di una lavatrice che va a pieno regime sempre, o di un ferro da stiro che non va mai in stand by, basterebbe moltiplicare la potenza massima dichiarata dal costruttore per il numero di ore, o frazioni, che rimane in funzione. Ma in realtà non è così semplice. Vediamo perché e come ottenere invece una misurazione esatta.
All’interno di un apparecchio, quando viene usato, si mettono in funzione una serie di componenti elettriche, ciascuna delle quali ha il suo consumo e il suo tempo di utilizzo. Prendiamo come esempio una lavatrice. Al suo funzionamento contribuiscono almeno tre elementi elettrici che hanno un consumo diverso. Innanzi tutto c’è il motore che fa muovere il cestello, che ha un suo Wattaggio, i suoi tempi di attività, e il suo consumo. Poi c’è la resistenza, il cui consumo dipende da quanto tempo rimane in funzione e fino a che temperatura deve portare l’acqua. E infine c’è il motorino di carico e scarico, che funziona solo ad ogni inizio e fine ciclo, ed ha anch’esso un suo consumo.
A questo punto per avere una valutazione esatta dei consumi dovresti conoscere il Wattaggio di ciascuno dei componenti elettrici, e il tempo di funzionamento reale di ciascuno, all’interno dell’intero ciclo. E in questo conteggio non è incluso il consumo, per quanto basso possa essere, della centralina di comando delle funzioni, del display del monitor, del sistema di blocco, e del dispositivo di segnalazione delle varie fasi. Infine, ammesso che tu riesca a fare tutte le misurazioni, meccanismo per meccanismo, non potresti comunque utilizzarle per l’uso successivo, a meno che tu non esegua lo stesso identico ciclo, con lo stesso peso di biancheria. In pratica se dovessi calcolare, ogni volta che usi un elettrodomestico, quanto consuma esattamente per un ciclo di lavoro, dovresti rimanere a prendere appunti durante tutto il tempo d’azione, con un cronometro e un taccuino. Tutto questo può essere superato semplicemente applicando alla spina della macchina un misuratore di consumi.
Come Scegliere un Misuratore Consumi Energia Elettrica
Un misuratore di consumi elettrici è l’equivalente di un contatore di energia, come quello istallato dall’Enel a monte della fornitura, con la differenza che è collocato in casa e può essere collegato ad una singola presa, oppure ad una particolare linea elettrica. Rispetto a quello dell’Enel è più piccolo, ma non per questo è meno preciso. Il misuratore di consumi da collegare ad una linea generalmente si presenta con la forma di un doppio elemento da quadro elettrico, e un display per la lettura dei consumi, e va inserito su ambedue i poli. Serve quando vuoi monitorare i consumi del riscaldamento, o del condizionamento, e tutti gli elementi sono serviti da un’unica portante elettrica. Per controllare invece il consumo di un elettrodomestico, devi prendere un misuratore di consumi di energia elettrica da collegare alla spina della macchina, e alla presa della corrente elettrica. Il modello base si presenta come un corpo unico, munito di un bypass elettrico presa spina di tipo Schuko, e uno schermo. I modelli avanzati hanno delle opzioni in più, tra cui i pulsanti per regolare le funzioni, il collegamento alla rete Wi-Fi, e gli Applicativi per il controllo da remoto.
Se vuoi sapere quanto consumi e quanto spendi in casa di elettricità, in un periodo preciso, anche piccolo come può essere un intervallo di 24 ore, ti basta leggere il contatore dell’Enel all’inizio e alla fine del periodo e fare la differenza. Poi prendi questa differenza, la moltiplichi per il costo del chilowattora, e sai quanto spendi. Ma questo non ti dirà mai quanto ti costa ogni singolo elettrodomestico, dalla radiosveglia al ferro da stiro. Eppure saperlo è importante, oggi più che mai, perché conoscere il consumo di un elettrodomestico, alla fine del ciclo o addirittura mentre lavora, è la maniera migliore per contenere i consumi. E poi puoi anche programmare l’uso di un apparecchio piuttosto che un altro, sapendo quello che ti costerà ciascuno di elettricità. Infatti, alla fine dell’utilizzo, sarà il suo particolare consumo, moltiplicato per il costo del kW/h, a farti sapere quanto costa usarlo. Un dato utile, sia per fare i conti, che per capire davvero se il ciclo di un apparecchio, come la lavastoviglie, consuma meno di un’ora di un ferro da stiro da 2 kW/h.
Il misuratore dei consumi di energia elettrica, quando viene collegato ad un elettrodomestico in funzione, percepisce il passaggio della corrente, la misura e la visualizza sullo schermo con un numero. Questo numero, in base alla sua taratura decimale, indica i kiloWatt che la macchina ha consumato da quando è stata collegata. Ti basta quindi controllare la sua numerazione all’avvio dell’elettrodomestico, quella a fine lavoro, e fare la differenza, per conoscere il consumo reale. I misuratori più semplici ti consentono solo di rilevare il conteggio dei Watt, quelli più sofisticati invece hanno un display touch screen, possono collegarsi al tuo computer o ad altri device tramite il WiFi, e possono essere gestiti con un applicativo. L’applicativo dedicato è molto utile perché ti permette di tenere memoria dei vari consumi, di collegarti al dispositivo tramite il WiFi di casa, anche da remoto, e di poterlo gestire tramite uno smartphone. E anche la stessa gestione può essere più o meno complessa, fino a controllare le prese cui è collegato ciascun dispositivo, ed effettuare un confronto con i consumi totali, rilevati con un altro misuratore di consumi di energia elettrica montato appena a valle del contatore generale.
Ogni elettrodomestico, quando è in funzione, raggiunge dei picchi di assorbimento. Alcuni misuratori di consumo elettrico sono capaci di effettuare delle misurazioni di potenza istantanea, secondo un intervallo programmato, e di memorizzarle. Alla fine del processo ti basterà controllare il grafico delle potenze istantanee, e vedere quanto misura esattamente il picco massimo, che è anche la potenza massima che è in grado di assorbire la macchina. Questa misurazione della potenza massima, fatta sull’intero consumo domestico di un periodo standard, potrebbe tornare utile per ricalcolare la portata del contratto, qualora risultasse molto più bassa. In pratica, se la potenza massima della tua abitazione non superasse ogni giorno 2 kW/h, e il tuo contatore fosse tarato per un massimo di 3 kW/h, potresti chiedere il cambio del contratto verso uno di taglia più bassa, da 2,5 kW/h ad esempio, e risparmiare sul canone.
I costi di un misuratore di energia elettrica variano dalla complessità delle sue funzioni. Quelli più semplici e privi di funzioni aggiuntive, quindi con il solo counter, costano intorno ai 15 euro. Per quelli elettronici, invece, dotati di collegamento al computer, potresti arrivare a spendere anche 50 euro. Se invece il misuratore di consumi di energia elettrica è dotato di collegamento in WiFi, e di applicazione di gestione, il costo potrebbe superare i 100 euro, ed arrivare anche ai 300 o 400 euro.
Misuratori Consumi Energia Elettrica più Venduti online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei misuratori consumi energia elettrica più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
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Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API