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In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come scegliere la migliore pasta lavamani per le proprie esigenze.
Ci sono molti lavori che sporcano talmente le mani da farle diventare nere, e macchiarle fino sotto la pelle. Sono quasi sempre attività che ti mettono a contatto con materiali untuosi, o con dei pigmenti particolarmente intensi e penetranti. Il carbone, per esempio, anche se sembra secco, è capace di macchiare le mani ad un semplice tocco, figurati a maneggiarlo per lavoro. E sporcano, per definizione, tutti i materiali ricchi di grasso, le colle, le gomme deteriorate, il concime, la terra fresca, l’erba, il mosto, la sansa. E tutti i prodotti bituminosi, le resine, il catrame.
Insomma, a meno di non toccare sabbia o segatura, le mani, alla fine del lavoro, ne escono macchiate. In alcuni casi, per pulirle, basta mezzo limone, ma quando si tratta di macchie persistenti, che penetrano sotto la pelle, per rimuoverle non bastano neanche i saponi aggressivi, o i solventi chimici, ma devi usare un sapone particolare che si chiama pasta lavamani. Magari lo avrai già visto in qualche officina o dal gommista, dentro un bidone per uso industriale. Ma per un hobbista basta un barattolo da un chilo, da tenere vicino agli attrezzi da lavoro. Vediamo come è fatta e come scegliere una pasta lavamani.
Caratteristiche della Pasta Lavamani
La confezione esterna generalmente è un semplice barattolo rotondo, in plastica, con un coperchio a pressione, del tipo anti aria. Semplice da aprire, quando lo chiudi devi avere l’accortezza di premerlo prima al centro per fare uscire l’aria e poi sigillarlo chiudendo anche i bordi. Per usarla basta prenderne una porzione minima, delle dimensioni di una nocciolina, spalmarla e strofinarla sulle mani, senza aggiungere acqua, fino a quando la sporcizia e il grasso si uniscono alla pasta, e solo dopo puoi toglierla, sciacquando le mani sotto l’acqua corrente. Generalmente basta una sola porzione, anche se in casi di particolare unto bisogna ripetere l’operazione. Ma per capire perché questa pasta riesce a pulire dove il sapone più aggressivo, o i solventi più tenaci falliscono, bisogna conoscere meglio la sua natura.
Il funzionamento della pasta lavamani rispetta i principi delle paste abrasive, simili a quelle usate dai carrozzieri per le auto, ma è decisamente meno aggressiva. La pasta lavamani appartiene per definizione, e convenzione comunitaria, al settore dei prodotti cosmetici, per cui deve rispettare delle limitazioni che la rendono comunque un prodotto non lesivo per la pelle, come è contemplato dal Regolamento CE n. 1223/2009.
Il suo uso è consentito per la eliminazione dalle mani di macchie di unto, oli naturali e sintetici, grassi vegetali, animali e artificiali, vernici, inchiostri. Le categorie, presso le quali il suo uso è presente da parecchi anni, sono proprio quelle che maneggiano i grassi e gli inchiostri, come i carrozzieri, i tipografi, i meccanici d’auto, gli addetti degli opifici meccanici e siderurgici, gli idraulici e gli artigiani del ferro. Come puoi notare ad usarla sono davvero in tanti e la sua efficacia è comprovata.
In questa pasta la componente abrasiva, anche se leggera, è fondamentale perché consente alla sostanza di penetrare sotto i primi strati della cute e rimuovere lo sporco in profondità. Parliamo ovviamente degli anfratti e delle pieghe che un normale sapone non raggiunge. La componente che rende attiva la sua parte abrasiva, generalmente, è una polvere di poliuretano espanso a bassa densità.
Questa polvere, a prescindere dalla sua comprovata efficacia abrasiva, ha la caratteristica di non essere quasi totalmente invasiva, proprio perché ottenuta con una schiuma molto soffice e leggera. Una leggerezza che si apprezza sulla pelle, perché non provoca né irritazioni né arrossamenti, ma anche negli scarichi, perché non li ottura raggrumandosi. Insomma, la pasta lavamani è un prodotto che, rispetto alla tradizionale polvere di marmo storicamente utilizzata nelle industrie, per eliminare lo sporco dalle mani, è molto più delicata.
Apparsa sul mercato verso la metà degli anni 50, la pasta lavamani è realizzata con una formula che è praticamente la stessa da allora, anche se in molti prodotti è stata addizionata ad altri elementi sia per profumarla che per renderla più efficace. Fu un successo che molti imprenditori vollero sfruttare per lanciare sul mercato il loro prodotto, di personale fabbricazione, spesso copiandosi l’un l’altro, e apportando delle piccole modifiche alla formula basilare.
Caratteristiche della Pasta Lavamani
A questo punto, per scegliere tra i vari prodotti delle case che lo propongono, vediamo su quali caratteristiche puntare.
Il marchio CE
Il rispetto della normativa CE, n. 1223/2009 del Regolamento, è fondamentale per scegliere un prodotto che comunque va a contatto con la pelle e che, se non è atossico, può causare danni imprevedibili e permanenti. Tra l’altro l’articolo 1223 norma proprio tutti i prodotti che vengono definiti cosmetici perché stanno abitualmente a contatto con la cute. Per cui l’aver inserito la pasta lavamani in questa categoria obbliga i costruttori a rispettare regole molto più restrittive di quelle che riguardano i solventi industriali. Ed è compresa, nella confezione, anche la dicitura in chiaro di tutti i componenti, aggiunti alla pasta in fase di fabbricazione e di confezionamento, in modo da evitare reazioni allergiche a qualche sostanza estranea, fosse pure un’essenza profumata.
La purezza
Altra caratteristica fondamentale per una buona pasta lavamani è la sua purezza. Una peculiarità che dipende dal processo di fabbricazione e che ne può fare aumentare il costo, ma lo stato delle mani non ha prezzo. Per capire quanto sia pura ti basta controllare la presenza, nella scheda degli elementi che la compongono, di sabbi silicea o polvere di marmo, che rendono la pasta più efficace, ma troppo abrasiva per rientrare tra i prodotti di normale cosmesi, anche se dichiarati totalmente biodegradabili.
Il PH
Il PH di una buona pasta lavamani è leggermente basico e supera il punto di neutralità, e cioè il valore 7, generalmente di uno o due punti, attestandosi sui valori 8 o 9. Se è sotto il 7 invece diventa troppo acido e irritante per la pelle. In alcuni prodotti, particolarmente elaborati, supera anche i 10 punti.
Componenti
Ci sono dei componenti che trovi in quasi tutte le confezioni, come il carbonato di calcio, il carbonato di sodio, la stearina, la glicerina, insieme al laurilsolfato di sodio o altro tensioattivo generico, oltre alle essenze generalmente agrumate. Ma puoi trovare anche elementi diversi, come la polvere di segatura, l’alcool laurilico, l’acido etidronico, tutti prodotti comunque consentiti nelle composizioni approvate dalla CE.
Il colore
Il colore della pasta lavamani generalmente è ambrato o nocciola chiaro. Puoi trovare in commercio anche dei prodotti dal colore molto chiaro, come il grigio perla o addirittura il bianco. Le differenze di colore dipendono dagli elementi aggiunti al suo interno, soprattutto la polvere di legno, e non influiscono sulla sua efficacia. Solo nel caso delle paste particolarmente chiare è meglio controllare dalla composizione che non sia presente della sabbia o della polvere di marmo, eccessivamente abrasive.
La confezione
Le paste lavamani, che trovi in commercio, sono confezionate in barattoli che pesano dai 2 ai 5 chili, ma ci sono anche alcune confezioni, più comode, a forma di bottiglia e dotate di dispenser. Infatti, considerando che ogni barattolo di pasta lavamani andrebbe usata da una sola persona, per problemi di igiene personale e difesa dai batteri, quella col dispenser consentirebbe a tutti di utilizzare senza problemi un’unica confezione.
Paste Lavamani più Vendute Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista delle paste lavamani online in questo periodo con il relativo prezzo.
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Ultimo aggiornamento 2024-10-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API