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Lo stile di vita odierno è sempre più caratterizzato da sedentarietà, permanenza a lungo in piedi, scarsità di movimento fisico. Questo può portare a rallentamenti circolatori, gonfiori, sensazione di pesantezza e rischio di formazione di varici. Ma esiste, in farmacia, un validissimo rimedio.
Se, come dicono, l’uomo ha l’età delle sue arterie, la donna dimostra quella delle sue gambe, o meglio, quella delle sue vene. Ma non si tratta soltanto di una questione di età: da sempre la bellezza di una donna è legata anche al fascino delle sue gambe. Questo strumento di sottile seduzione che la donna ha nei confronti dell’uomo può essere anche fonte di insoddisfazione, quando per esempio le gambe si discostano troppo da un modello ritenuto ideale.
Anche se le varici non sono una patologia da interpretare soltanto al femminile, sono le donne a soffrirne di più, una su tre o quattro, contro uno su dieci per gli uomini.
Secondo una recente statistica inglese, negli ultimi 10 anni il numero degli interventi sulle varici è raddoppiato; probabilmente a causa di uno stile di vita della società occidentale: alimentazione povera di fibre, mancanza di moto, stare a lungo in piedi o seduti, non a caso a soffrirne di più sono le commesse e i camerieri, i barbieri e le indossatrici, l’abitudine a portare abiti e scarpe stretti. Accanto a questo c’è la gravidanza, che può favorire l’insorgere di questi disturbi.
Le donne sono più predisposte a presentare vene varicose, giacché il loro tessuto connettivo è più cedevole, probabilmente perché, dovendo esse adeguarsi alla spinta dell’utero gravido e dovendo allentare in occasione del parto i legamenti del bacino, è bene avere una particolare cedevolezza dei tessuti.
Ma vediamo come si presenta la patologia varicosa: se misuriamo la pressione di una colonna di liquido in un tubo verticale, la stessa è massima alla base del tubo e diminuisce man mano che si procede verso l’alto. Se a un tubo rigido sostituiamo un tubo elastico (come sono le nostre vene) per effetto della pressione idrostatica, questo tenderà a dilatarsi nella parte inferiore. Proprio quello che accade nelle vene che, per insufficiente elasticità delle pareti e delle valvole, si sfiancano e si dilatano sotto il peso della colonna del sangue. Di conseguenza, per cercare di normalizzare questa deformazione, bisogna opporre una pressione adeguata che riporti il tubo dilatato (la vena varicosa), alle condizioni di un tubo rettilineo (la vena normale).
Una legge fisica di emodinamica dice che diminuendo il diametro di un vaso, proporzionalmente aumenta la velocità del liquido che scorre in esso. La compressione applicata all’esterno su di un arto inferiore, riconduce pertanto non solo la vena alla normalità, ma accelera il flusso del sangue che vi scorre dentro, con un deciso miglioramento della circolazione e anche della sintomatologia dell’affezione varicosa. E’ bene però che sia il medico, dopo una apposita visita, a stabilire il tipo di calza o di fascia elastica da adottare.
Ricordiamo un altro principio fisico: la circolazione venosa va contro le leggi di gravità, dato che deve riportare il sangue dal basso verso l’alto. Per questo la natura fornisce due meccanismi principali: la contrazione del polpaccio quando si cammina e l’appoggio del piede che provoca una spremitura di una sorta di suola venosa che fa da pompa premente sul circolo venoso, che alcuni chiamano “secondo cuore”. Chi sta molto in piedi, chi sta molto seduto (anche e soprattutto in auto), chi appoggia male il piede perché è piatto, o è trasverso piano, oppure a causa dell’obesità, rende poco valida questa pompa periferica e quindi va incontro a una stasi venosa, un ristagno del sangue venoso nella parte bassa delle gambe, che è l’anticamera dell’insorgenza delle varici e di altre complicanze.
Per questo gli specialisti suggeriscono di fare almeno due ore al giorno di cammino, di non restare a lungo seduti con le gambe penzoloni (in casa o in ufficio, in treno e sui mezzi pubblici, in auto), di sollevarsi frequentemente sulle punte, in caso di attività che comportino la prolungata stazione in piedi, o di riposarsi spesso con le gambe sollevate per almeno una decina di minuti. E, potendo, di dormire con i piedi sollevati di qualche centimetro rispetto al livello del cuore. Tenere sotto controllo il peso, in quanto l’eccesso ponderale comporta quel cattivo appoggio plantare che, come abbiamo visto, ostacola il circolo venoso.
Come Scegliere Calze Elastiche a Compressione Graduata
Torniamo al rimedio esterno, le calza elastiche, il principio della compressione elastica ha un ruolo fondamentale per la prevenzione e la terapia delle varici. La compressione deve essere massima alla caviglia, dove maggiore è il danno e dove si manifestano soprattutto le pigmentazioni, le dermatiti, le ulcere, e gradatamente decrescente nella regione del ginocchio fino alla coscia.
La compressione viene misurata in mmHg, mentre i DEN, denari, sono l’unità di misura che determina lo spessore del filato utilizzato per la fabbricazione. Il valore della compressione è pertanto indipendente dallo spessore del filato, ma è determinato dalla quantità dello stesso e dal tipo di intreccio.
I parametri fondamentali delle calze elastiche sono: valore di compressione in mmHg alla caviglia, gradualità della compressione, biestendibilità (longitudinale e trasversale), tipo di filato usato e sua quantità, indossabilità. Per quanto concerne la gradualità della compressione, i valori debbono essere decrescenti secondo una precisa proporzione fisiologica: 100 per cento alla caviglia, 70 per cento sotto il ginocchio, 40 per cento alla coscia.
Le calze elastiche si suddividono in due categorie ben distinte: le calze elastiche a compressione graduata preventive, e quelle a compressione graduata curative. Le prime hanno una compressione graduata inferiore ai 20 mmHg, con caratteristiche estetiche, come leggerezza e trasparenza, che le calze curative non possono fornire.
Spesso in commercio si possono trovare i seguenti tipi di calze elastiche a compressione graduata
20 DEN – repose (6 mmHg) nel modello classico
40 DEN – leggero (8 mmHG) nei modelli: classico, nudo, vellutato coprente e nel tipo gestante
70 DEN – medio (10 mmHg) nei modelli: velato, classico, classico coprente, nudo e nel tipo gestante; disponibile anche nella versione calza
140 DEN – forte (15 mmHg) nei modelli: velato, coprente e nella versione calza.
Esse hanno parametri ben definiti, secondo i canoni richiesti, e possono vantare una compressione effettiva dichiarata alla caviglia, una compressione graduata, buone rifiniture, colori alla moda, ottimo risultato estetico e via dicendo.
Risulta essere noto che la sensazione di morbidezza di un tessuto è proporzionale al numero delle bave che compongono il filato. Nei nuovi tessuti proposti questo valore può essere fino a sei volte quello di un filato tradizionale. Le calze elastiche a compressione graduata esercitano inoltre una continua azione di micr omassaggio che, favorendo il naturale flusso del sangue, dona benessere e leggerezza alle gambe. E quando la circolazione del sangue è ottimale tutto il corpo ne tra beneficio.
E per chi ha bisogno di non solo calze elastiche ma anche di altre forme contenitive in commercio si trovano anche maglie a contenimento differenziato per uomo e donna disponibili in vari modelli, guaine, fasce e guaine post parto, calze da uomo indicate come coadiuvanti nella terapia delle varici, bende per il trattamento delle varici e dove viene richiesta una compressione forte, oltre ad accessori termici e contenitivi, dalle ginocchiere alle cinture a elasticità differenziata, fasce post operatorie, fasce termiche quattro stagioni, cavigliere elastiche contenitive e polsini elastici regolabili.
Calze Elastiche a Compressione più Vendute Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei modelli più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
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Ultimo aggiornamento 2024-11-13 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API